Il Patto di Famiglia: strumento di favore nei passaggi generazionali di aziende italiane e straniere
Il Patto di famiglia è un istituto introdotto nell’ordinamento italiano a mezzo della Legge, n. 55 del 14 febbraio 2006 e si tratta di una norma dotata di un carattere di assoluta eccezionalità rispetto all’impianto normativo in materia di successioni, consente infatti di realizzare al contempo un’attribuzione di un’azienda o di una partecipazione sociale ed una liquidazione degli eredi legittimari da parte del beneficiario della medesima attribuzione. Tale accordo realizza nella sostanza lo scopo di un patto successorio, istituto che l’ordinamento italiano non riconosce, e consente un grande beneficio per la pianificazione del passaggio generazionale di piccole, medie o grandi aziende interamente o anche solo parzialmente a carattere familiare sia italiane che estere.
Tale strumento può contribuire alla risoluzione in via preventiva di problematiche di carattere successorio che tipicamente si configurano nelle grosse aziende o gruppi a tradizione familiare consentendo da un lato un immediato passaggio delle consegne e dall’altro la liquidazione, a seguito della morte del dante cause, in favore degl’altri eredi che non aspirino a succedere nella gestione aziendale o non ne abbiano le competenze.
I vantaggi di tale istituto sono maggiormente amplificati laddove si consideri che l’ordinamento italiano è di fatto uno dei pochissimi o forse l’unico fra quelli dell’area euro caratterizzato da una fiscalità privilegiata in materia di successioni.
Peraltro, a ciò bisogna aggiungere che, previo rispetto dei requisiti di forma e sostanza imposti dalla normativa, non è esclusa la validità di tali accordi anche qualora il disponente sia un cittadino straniero o un italiano non residente. Tale possibilità va inoltre interpretata in virtù di un ulteriore recente strumento dell’ordinamento italiano che consente il trasferimento della residenza fiscale in Italia agli stranieri con un trattamento fiscale agevolato. Tale beneficio può essere concesso per un periodo non superiore a quindici anni e consiste nel versare 100.000 euro all’anno a titolo di imposta sostitutiva per tutti i redditi prodotti all’estero. Il regime può essere esteso anche ad uno o più familiari purché ne posseggano i requisiti. Nei loro confronti l’imposta sostitutiva si abbassa a 25.000 euro annui.
Alla luce di quanto esposto si comprende l’altissimo potenziale di questo sistema di norme ai fini di una pianificazione anche dal punto di vista fiscale della successione e dei passaggi generazionali a beneficio di famiglie estremamente patrimonializzate che perseguano la continuità aziendale in modo fluido con il minor impatto fiscale.
Naturalmente tale opportunità dovrà essere valutata caso per caso in base anche agli ordinamenti giuridici e fiscali con cui ogni singola operazione potrebbe avere criteri di collegamento soggettivo, oggettivo e/o territoriale. Per saperne di più contattaci.